La rabbia dei bambini
La rabbia è un’emozione istintiva e quando la incontri è difficile da comprendere e da gestire. Nei bambini è un sentimento inconsapevole che spesso diventa una reazione fisica, una forza distruttiva.
Mi dilungo sul tema perché so cosa vuol dire dover gestire la rabbia di un bambino: è una bella gatta da pelare. Chissà quante neo mamme e papà disperati stanno pensando: “Avevo un bambino meraviglioso, ma che cosa è successo?”.
Succede che i bambini crescono e se prima era “diciamo facile” capire le loro necessità (nanna, pappa e bisognini) adesso hanno esigenze diverse.
Essere “costretti” ad adeguarsi ai “nostri tempi” e alle nostre “regole” diventa causa di frustrazione che accumulano, un disagio che non riescono a volte a spiegare e che si trasforma in capricci e a volte in comportamenti violenti.
Penso ad alcune situazioni che sfociano in conflitto, proprio quando hai i minuti contati e urgenze da gestire:
-Voglio dormire mamma, non voglio alzarmi adesso.
-Non ho fame, voglio fare la colazione più tardi.
-Non voglio andare al supermercato, voglio stare a casa a giocare.
-Voglio mangiare le caramelle per pranzo, non voglio la verdura.
-Voglio andare a casa come gli altri, perché devo rimanere al post-scuola?
-Viene a prendermi il nonno, faccio i capricci e non voglio tornare a casa.
Insomma, se prima nella fase della loro vita (nanna, pappa, bisognino) si riusciva ad accontentarli in tutto, adesso il bambino capisce che qualcosa è cambiato e spesso si sente deluso, tradito. Non possiamo accontentarli ma questo non significa che non gli vogliamo più bene.
Di fronte al bambino che dà di matto per motivi spesso futili è veramente difficile capire cosa fare. Per quello che è stata la mia esperienza personale, trovo che le posizioni troppo rigide non sono di aiuto, anzi alimentano lo scontro con il bambino, diventa una guerra al massacro. Ovviamente ci sono momenti dove non si può farne a meno, se siamo in situazioni di pericolo, si deve per forza intervenire. Nella foga del momento rischiano veramente di farsi male. Poi quando l’ondata furiosa è sotto controllo, bisogna armarsi di tanta pazienza per aiutare il bambino a comprendere e superare questa fase.
In che modo?
1. Aiutarlo a esprimere il suo disappunto (siamo qui per aiutarti, aiutaci a capire perché sei arrabbiato).
2. Fargli capire quando non è possibile accontentarlo il perché (anche se piccoli, i bambini capiscono).
3. Ogni tanto cedere o mediare (non possiamo andare al parco adesso, andiamo dopo. Non vuoi mettere il vestito che ha scelto mamma, scegli questo o quello?). Fargli capire che ascoltiamo anche le loro ragioni.
I risultati non sono immediati, la parte più difficile è tenere a freno la rabbia “di mamma e papà” (i bambini sanno essere terribilmente esasperanti, serve un bel gioco di squadra). Non è facile, come sempre il lavoro da fare è prima su noi stessi.
Sul tema mi hanno consigliato questo libro: Che rabbia!
Devo dire che è proprio centrato, può essere un valido aiuto per affrontare il discorso. Che ne pensi?