Genitori Coach

Genitori Coach

Stefano Denna, Genitori Coach, Mondadori, 2014.

Come guidare i propri figli e aiutarli a esprimere al massimo il loro potenziale
Ho acquistato questo libro, incuriosita dal titolo.
Avevo la sensazione che fosse vicino al mio modo di pensare, e non mi sbagliavo…
Stefano Denna, si occupa di formazione da oltre vent’anni, come coach e come trainer presso Hrd Training Group.
I contenuti che riporta sono frutto della sua esperienza, lavorativa e personale.
E’ stata un’ottima lettura, linee guida per avere un’approccio diverso e di qualità nell’educazione dei figli. Migliorare me stessa, nel mio ruolo di mamma, è l’obiettivo che porto avanti, nel libro ho trovato molti spunti.
Quali sono le premesse?

Il mondo cambia velocemente e essere Genitore è ancora più impegnativo e complicato di quanto non lo fosse in passato. Da qui la necessità di essere anche un Coach per i propri figli.

La parola Coach ha un duplice significato quella di “mezzo” che ti trasporta da un punto di partenza un punto di arrivo (per la mia visione, la partenza è Bambino e l’arrivo è Adulto), la seconda è quella di allenatore che deve raggiungere il massimo potenziale da gli atleti che sta seguendo.

Ho la fortuna di avere genitori meravigliosi, sono tutt’oggi, una presenza attiva e fondamentale nella mia vita, e anche dei nonni amorevoli. Ho un lavoro a tempo pieno e sono felice di poter contare sul loro aiuto.

Nel corso della vita, da figlia, mi rendevo conto di quanto fosse diverso il contesto di crescita che hanno avuto i miei genitori, rispetto al mio. Nel giro di circa 20 anni, è cambiato tutto…

Quello che per la loro esperienza è stato valido, non sempre lo era per me.

Mio papà ad esempio, è arrivato alla pensione lavorando sempre nello stesso posto di lavoro, io per vari motivi ho dovuto cambiare aziende, ruolo, imparando a rimettermi in gioco, sviluppando competenze diverse. Sicuramente per i miei figli sarà ancora diverso…

Vi riporto una frase del libro che a mio avviso deve far riflettere:

I genitori sono quasi sempre mossi da buone intenzioni, ciò nonostante non sempre si ottengono i risultati sperati.

A me succede, di prendere decisioni per il loro bene e di portarle avanti, e non sempre quello che fai per il loro bene, viene percepito come tale. Per fortuna, figli piccoli, piccoli problemi, devo imparare lavorando sui piccoli errori e prepararmi, per essere pronta a gestire al meglio le situazioni più complesse. Esempio banale, la nanna: so quanto è importante per un bambino riposare a sufficienza. I ritmi familiari impongono la sveglia alle 06.30, mezz’ora in più a loro lo concedi, è comunque necessario portarli a letto presto, altrimenti si alzano male, sono nervosi, non fanno una buona colazione. A volte la sera non hanno sonno e lo sai che è una forzatura, sono impegnati in attività divertenti e tu passi per la “guastafeste”.

Ti rendi conto che le spiegazioni che gli dai, sono valide per te, non per loro…

A volte ti trovi ad agire contro la loro volontà, non vuoi, ma non sai fare di meglio.

Nel libro ci sono le tecniche per migliorare la comunicazione, per fare arrivare i messaggi al destinatario in modo più efficace, secondo le nostre intenzioni. L’autore ci invita a spostare l’attenzione dal “cosa fare” al “come farlo”, diventando più consapevoli, che le nostre azioni e il nostro atteggiamento, hanno conseguenze sulla personalità dei figli, e quindi, su gli adulti che un giorno diventeranno. Spiega anche come si può intervenire sulle proprie convinzioni, abbattendo quelle limitanti, per sostituirle con altre invece potenzianti. Se è vero che quello in cui crediamo può condizionare la nostra vita, scegliamo con cura, ciò che vogliamo che ci rappresenti.

In ultimo, la cosa che voglio tener presente, è che oltre alla motivazione, per arrivare al traguardo, è fondamentale aver chiari gli obiettivi e il percorso da seguire.

Il mio è quello di essere felice, insieme alla mia famiglia.  Vi invito a leggere la storiella dei

“Sassi grandi e sassi piccoli” molto carina.

La famiglia è il mio sasso grande, sarà sempre la prima cosa che metto nella mia vita. Per imparare non bastano le nozioni, ma è necessario mettere in pratica, fare allenamento.

Gli errori e le difficoltà sono la palestra.

Sono sicura che ci sono tanti i genitori che stanno facendo lo stesso percorso, ho voluto condividere temi in cui credo. Sarebbe bello riuscire a confrontare le nostre esperienze, in un’ottica di crescita comune.

A presto.