Quella peste di Sophie

La storia

Sophie è una bambina molto vivace e nello stesso tempo irascibile, capricciosa e testarda. Ha continuamente idee strampalate che la portano a finire nei guai, anche perché non ascolta i consigli di nessuno e vuole fare sempre di testa sua.
Insieme a suo cugino Paul ne combina proprio tante. I due sperimentano, giocano e si divertono ma prendono spesso decisioni avventate e si ritrovano poi a fare i conti con le conseguenze delle loro azioni.

Cosa ne penso

E’ un libro interessante che a mio parere può avere una doppia lettura.

Per un bambino è facile simpatizzare con la protagonista, nonostante i tanti difetti, Sophie è genuina, fa sempre quello che pensa sia meglio per lei, anche se non pensa mai alle conseguenze, fino a che non si trova nei guai.

Vero è che spesso, le regole che diamo ai nostri figli non sempre vengono comprese fino in fondo e a volte sembrano imposizioni troppo rigide.

Sophie riesce a capire il senso “delle regole” solo quando ormai è troppo tardi. Guardando dall’esterno il lettore si trova a ragionare sul perché sarebbe stato meglio ascoltare le raccomandazioni della mamma e a dispiacersi come Sophie.

Dall’altra parte, penso sia normale che un bambino abbia **voglia di sperimentare e non di accettare per buono tutto quello che gli viene detto.

Sicuramente non è facile per un genitori trovare l’equilibrio tra proteggere i propri figli (che inconsapevoli rischiano di farsi male) e nello stesso tempo lasciare l’autonomia di sperimentare da soli. Si procede a vista e per piccoli passi. Del resto non possiamo essere sempre con loro e quando i bambini sono da soli devono essere in grado di usare la loro testa.

 Gli errori sono inevitabili ma anche pieni di insegnamenti. 

Sophie che ha sbagliato spesso e ha anche imparato tanto.

Il libro riporta diversi racconti simpatici che fanno riflettere.